I dintorni del borgo sono particolarmente affascinanti, alle spalle dell’abitato troviamo la corona di monti conosciuta come il “Resegone” di Aggius, che ne fa il paese presepe per eccellenza e scenario di tante leggende ambientate durante il periodo della dominazione Spagnola e delle faide. Montagne granitiche, dalle forme originali, modellate dal vento e dalle intemperie e ora visitabili grazie a percorsi e sentieri, che ne permettono la scalata.

Il granito nelle sue forme strane e bizzarre, visibili soprattutto nella piana dei grandi massi o “Valle della Luna” in località “Li Parisi”. Questi massi, risalenti alle glaciazioni del periodo quaternario, sono stati arrotondati e lavorati dall’erosione, finendo per avere un aspetto insolito, bizzarro, che ricorda un paesaggio appunto lunare, oppure forme particolari simili a figure di animali e a profili di visi umani, ambiente nel quale si ritrovano le tracce più significative dei primi insediamenti umani. Ripari sotto roccia, grotte, tafoni o conche, circoli megalitici appartenenti presumibilmente, alla “Cultura di Arzachena” nelle zone di “Pitrischeddu”, “Paramuru”, “La Ciacca”, “Salvagnolu” e ”Pianu”, i villaggi prenuragici di “Boda” e “li Parisi”; usati nel neolitico dai primi abitatori come riparo, sepoltura o come luoghi di culto e, via via, fino ad epoche recenti, dai pastori.

Imponente e maestoso si presenta Il Nuraghe Izzana, sito in località Finosa, in buono stato di conservazione, celebre per la sua tholos e la sua base triangolare. Nei pressi di Aggius passava una delle strade romane che, originandosi da Tibula, odierno territorio di Santa Teresa, si dipartiva verso l’interno.

 

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